Il più è partire. Poi, certo, occorre determinazione nel proseguire, ma la cordata fatta insieme ad altri aiuta molto. Se esprimiamo le nostre difficoltà, le condividiamo con altri, esse cambiano aspetto, si rimpiccioliscono. Anche il solo pensiero che non siamo i soli a tentare questa ascensione già ci rincuora.
Certo, durante l’ascesi (ops, volevo dire la salita!) c’è fatica, la roccia davanti agli occhi, dura come il nostro cuore e, sotto, lo strapiombo che pare risucchiarci giù, verso il piattume dell’ordinario quotidiano, verso una pianura senza apparenti difficoltà, così allettante…
E invece bisogna guardare in alto, cercare ogni giorno un nuovo appiglio su cui fare presa per tirarsi su. Bisogna avere fede. Ma ci sono tante guide che hanno fatto la stessa via di roccia e che ci garantiscono che da lassù, in vetta, le cose cambiano e ne vale davvero la pena!
Per spiegare la difficoltà dell’uomo moderno a rapportarsi con Dio e ad impostare la vita su di Lui, don Giussani ricorre ad un’immagine: «Per attaccare una ripida parete rocciosa, anni fa occorreva impiegare molte energie e molto tempo in una marcia di avvicinamento, oggi invece esistono i mezzi per portarsi in poco tempo sotto la roccia che si deve affrontare. Ecco: per ciò che riguarda la facilità a discernere l'elemento religioso in connessione con tutta la vita, [gli uomini del medioevo] erano simili agli alpinisti moderni che si portano a ridosso della parete con la funivia, e noi siamo invece come gli scalatori di cento anni fa che dovevano affrontare la lunga marcia di avvicinamento.
Allora le parole derivanti dall'esperienza cristiana potevano essere affrontate con le forze fresche, oggi la parete di queste parole ci vede già stanchi prima di iniziare la scalata».Questo per dire che talvolta ci troviamo spossati appena dopo avere intrapreso la scalata. Ma non dobbiamo disperare! Bisogna
avere fede, chiedere aiuto al Signore e metterci la nostra tenacia e resistenza.
Affidiamoci alla Madonna per avviarci lungo questo percorso di avvicinamento a Dio chiedendole, come dice una canzone tanto cara agli Scouts, di concederci “un forte cuore”, che sappia
superare con generosità gli ostacoli lungo il cammino.
E ora in marcia!
Fede, tenacia e resistenza, queste sono le parole chiave per andare in "cima".
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